Il Monferrato rincorre le Langhe

I prezzi sono quasi la metà e la rivalutazione potrebbe essere maggiore. Ma gli stranieri preferiscono la terra del barolo
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La seconda casa dei sogni, soprattutto degli stranieri, è il casale nell'Albese, la zona più cara del territorio delle Langhe; ma l'offerta immobiliare è più abbondante in Monferrato, dove i prezzi sono inferiori del 40-50 per cento, e le possibilità di rivalutazione dei casali stessi, nel medio-lungo termine, maggiori. Da quando l’area del Monferrato, Langhe e Roero è stata riconosciuta Patrimonio Unesco nel 2014, anno dopo anno si registra una crescente capacità di attrazione turistica e una forte attenzione agli investimenti immobiliari. Negli ultimi anni è aumentata anche la quota di acquirenti italiani, malgrado resti prevalente la componente straniera. “Nel 2021, rispetto al 2020, c'è stato un aumento tra il 7 e l’8% delle compravendite realizzate dai nostri connazionali. Ciò non toglie che circa il 70% delle transazioni è stato portato a termine da chi proviene dall’estero”, spiega Andrea Monti, responsabile settore estero della Fiaip Piemonte. “A mettere gli occhi e il portafoglio sulle colline piemontesi – aggiunge Monti – sono perlopiù europei. Presenti anche qualche americano o asiatico, più orientati però all’acquisto delle aziende vitivinicole locali che al settore residenziale. Tra gli italiani, sono i milanesi e i torinesi ad acquistare gli immobili nel Monferrato e nelle Langhe”. L’immobile più ricercato, stando sempre alle rilevazioni Fiaip, è il casale in pietra o la cascina ristrutturata, la villa liberty o d’epoca settecentesca e, comunque, un’abitazione indipendente con giardino o un terreno coltivato e che goda di una bella vista. Dunque la scelta ricade spesso sulla zona collinare; l’area su cui si concentra la ricerca immobiliare va da Ovada ad Acqui Terme, verso Nizza Monferrato, Canelli e l’alta Langa, fino a Calosso e le colline di Casale Monferrato, raggiungendo la prestigiosa area dell’Albese, appunto, di Barolo e di Barbaresco.

Prezzi alle stelle. Secondo Enrico Calosso di Houses in Piedmont, agenzia di Dogliani, la richiesta principale è il rustico-cascinale tipico piemontese libero su quattro lati o su tre, con giardino privato, vista sui vigneti e sulle Alpi. "Ma è una tipologia difficile da reperire sul mercato; nella zona del Barolo, a Monforte d'Alba, ad esempio, un cascinale da ristrutturare, di circa 300 metri quadri e 1.500 metri di terreno per realizzare la piscina, può oscillare dai 200 ai 220 mila euro, cui aggiungerne almeno altri 300 mila per la ristrutturazione". Qui la richiesta è elevata ma l'offerta, a quanto pare, scarsa. Luca Stroppiana e Riccardo Mondino di Langhe Real Estate affermano che "un casale in cima alla collina, già restaurato e con un po' di vigneto a Monforte d'Alba, La Morra, Barolo, può arrivare anche a 800 mila-1 milione di euro". Secondo Fabrizio Muratore, titolare della Rinaldo Muratore di Mondovì, vista la scarsa offerta di casali e ville nell'Albese, la richiesta si starebbe orientando all'area dell'Alta Langa verso il mare, in particolare su Murazzano e Bossolasco. Nell'Alta Langa, fra boschi e noccioleti, "molti stranieri si sono trattenuti e dedicati al tele lavoro" afferma Emanuele Dotta, dell'omonima agenzia immobiliare di Dogliani. "Hanno capacità di spesa doppia dei nostri connazionali, e chiedono un rustico in pietra già ristrutturato o con poche modifiche da apportare, con 2-3 camere da letto, terreno, giardino e vista sulle colline e sulle Alpi". "Il mercato in Alta Langa è sempre stato costante, non si è mai fermato – dice Albina Vassallo di Fiduciaria Immobiliare Langhe di Cortemilia - ad acquistare sono sempre olandesi, danesi, francesi, belgi, tedeschi, che fra boschi rigogliosi e noccioleti amano isolarsi lontano da autostrade e ferrovie, ma pur sempre a soli 50 km dal mare e 30 da Alba e Acqui Terme". C’è chi è in grado di soddisfare la richiesta di casali così ricercati e di pregio nella Langa Albese, come la Gieffe Patrimoni di Torino. "Lo scorso settembre abbiamo venduto una proprietà da 3 milioni proprio a La Morra” – conferma il titolare Gerardo Festa.

Il taglio più richiesto. "In netta crescita la domanda di rustici e case singole in paese da parte di italiani, mentre olandesi, norvegesi, svedesi, belgi, e ora anche americani, li preferiscono in collina. Diversi stranieri vogliono trasferirsi o realizzare qui un'attività ricettiva – spiegano i professionisti della famiglia Boido, Davide, Valter e Mara, della omonima immobiliare di S.Stefano Belbo. Noi lavoriamo con una clientela molto seria, che non spende tantissimo, ma che è in cerca di case da ristrutturare in pietra di Langa in stile piemontese del 1900". La fascia più gettonata è quella fra i 110-150 mila euro. Al confine fra Langa e Monferrato le richieste sono invece più facili da esaudire. "A settembre abbiamo venduto a una famiglia londinese – riprendono i Boido – nel cuore del moscato, a Castiglione Tinella, ai confini fra la provincia di Asti e Cuneo, una casa indipendente in pietra di 330 metri quadrati, libera su 4 lati, con 2.000 metri di terreno per ospitare una piscina; è in parte da ristrutturare. Il prezzo è stato di 140 mila euro". I valori, fra l'altro, potrebbero subire un ritocco secondo il parere dei professionisti Boido. Incremento che potrebbe addirittura diventare sensibile, secondo Maria Cristina Oggero di Verde Abitare di Mombercelli d'Asti, "nel giro di un paio di anni”. "Ho avuto ultimamente – aggiunge – un incremento del 30 per cento di transazioni di casali indipendenti da ristrutturare e già ristrutturati, nell'area compresa fra Nizza Monferrato e Costigliole d'Asti, in mezzo alle colline lavorate a vigneti. Fra gli acquirenti soprattutto i nord europei e qualche torinese. Fra Asti e Alessandria, fra l'altro, si può vivere tutto l'anno, i servizi non mancano e il clima è mite per molti mesi". Un rustico o cascinale di 250 metri in Monferrato da ristrutturare del tutto può costare 100 mila euro; se fosse abitabile, il prezzo salirebbe a 180-200 mila euro; infine, ristrutturato con ottime finiture potrebbe impennarsi a 300 mila euro. È un esempio citato da Laura Caracciolo Franco affiliata Tecnocasa dello studio Costigliole d'Asti che aggiunge: "I miei clienti cercano una seconda casa in Monferrato per i valori più bassi, anche del 40-50 per cento rispetto alla Langa". E fra questi sono presenti anche astigiani, torinesi, lombardi. Secondo Stefania Emanuel e Alessandro Matarozzo, entrambi license partner di Engel&Völkers Asti-Monferrato. "Il Monferrato sconta una penalizzazione di sviluppo dovuta al forte insediamento industriale passato di Torino e del suo indotto, che si è esteso fino a Casale, Asti e Alessandria; ma ha il potenziale maggiore in termini di valorizzazione immobiliare, turistica, enogastronomica. A nostro avviso la vera scommessa è puntare su quest'area, dove i valori, un giorno, potrebbero allinearsi a quelli delle Langhe più ambite”. Un esempio la dice lunga: con 600-700 mila euro puoi acquistare un casale di pregio, già finito, di 400 metri, con piscina, in un bel contesto, fra Casale, Moncalvo, Cocconato d'Asti o a Canale, nel Roero. "Lo stesso prodotto costerebbe il doppio a Monforte, La Morra o Neive- afferma decisa la Emanuel. Gli stranieri sono arrivati già da diversi anni nelle Langhe, e là non sono mancati gli investitori che hanno realizzato strutture di grande pregio; il Monferrato potrebbe essere, invece l'alternativa alla Toscana per la cornice paesaggistica e i prezzi più abbordabili".

Articolo pubblicato su Ville&Casali Novembre 2021
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