Mercato immobiliare

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Lo chalet rimane il prodotto più esclusivo

Il trend in Alta Badia e Val Gardena è positivo. Cresce la domanda ma manca il prodotto

    Montagna

L'Alta Badia e la Val Gardena hanno mantenuto una crescita costante nel tempo e si prevede di ottenere risultati eccezionali anche questo inverno; sia per il mercato immobiliare, sia per quello alberghiero che ha già registrato il tutto prenotato. Durante il periodo della pandemia il mercato qui è esploso e c’è stato un record delle vendite. L’andamento del mercato immobiliare in Alta Badia è positivo e di alto livello. E per il 90 per cento è composto da clientela italiana, soprattutto proveniente da Lombardia, Toscana e Veneto. “Il mercato funziona bene – racconta a Ville&Casali Roberto Pedroncelli di Immobiliare Dolomiti – soprattutto per gli appartamenti con tre camere da letto il cui costo si aggira tra il milione e mezzo e i due milioni di euro. Gli appartamenti con valori più bassi, intorno ai 700mila euro, sono più difficili da vendere perché attraggono una clientela, la media borghesia, che oggi fa più fatica a fare questo tipo di investimenti. Considerato anche che lo sci è diventato un prodotto di élite, che sempre meno persone possono permettersi. Le nuove leggi sull’urbanistica hanno fatto crescere i prezzi degli immobili nuovi, ma sono cresciuti ancora di più quelli convenzionati. Se prima si vendeva a 10mila euro l’appartamento libero e a 6mila quello convenzionato, con un gap del 40 per cento circa, oggi si vende a 11mila l’appartamento libero ma a 8mila quello convenzionato, che quindi è cresciuto in proporzione. I giovani fanno più fatica ad acquistare in questa valle e cercano in altre zone oppure affittano. Abbiamo avuto quest’anno dei buoni affitti tra stagionali e annuali; un appartamento di tre camere lo riusciamo ad affittare a 50mila euro l’anno. Nonostante stia aumentando anche la clientela straniera, il futuro deve essere quello italiano, che per noi è lo zoccolo duro, mentre il mercato straniero è più volubile”. Con la nuova legge urbanistica, per i comuni della provincia di Bolzano dove il numero delle seconde case è superiore al 10 per cento del totale (per la forte vocazione turistica), il vincolo per residenti è passato dal 60 al 100 per cento. Questo significa che, per le nuove edificazioni, il 100 per cento del volume dovrà essere riservato a residenti in provincia di Bolzano da almeno cinque anni. Questo provvedimento è stato attuato per limitare l’edificazione speculativa e aiutare i residenti all’acquisto di abitazioni a prezzo calmierato. Il vincolo però non riguarda l’acquisto ma l’utilizzo dell’immobile. Chiunque infatti può acquistare un appartamento per residenti, ma è l’utilizzatore che dovrà avere i requisiti previsti dalla norma. Corvara e San Cassiano sono considerate le zone più prestigiose della Val Badia ma, vista la scarsità di appartamenti, anche La Villa e Colfosco sono molto richieste. “Il vantaggio della Val Badia – dicono gli intervistati – è che è più difficile da raggiungere rispetto ad altre località e ciò la rende più esclusiva e le permette di avere un turismo di alto livello, con la garanzia di una maggiore privacy. L’80 per cento delle proprietà che entrano, le vendiamo attraverso le mailing list, ancor prima di pubblicarle sui portali nazionali. 

I nostri clienti sono principalmente italiani, gli stranieri stanno crescendo: soprattutto olandesi e inglesi e, ultimamente, anche americani e australiani”, racconta Edward Mazzer, fondatore di Edelweiss.re Real Estate & Design , la cui agenzia immobiliare offre anche la progettazione di interni. “Il valore di un appartamento si aggira sui 10mila euro al metro quadro per gli immobili usati e sale ai 12-14mila euro per quelli nuovi; ma molto dipende da dove sono ubicati e se hanno finiture di pregio. Le ristrutturazioni si aggirano sui 2.500 euro al metro quadro, ma si può arrivare anche a 3mila con gli optional”. La tipologia di immobile più richiesta è lo chalet. Un prodotto molto esclusivo, che si arriva anche a vendere all’asta quando è posizionato sulle piste. Gli chalet sono rari e pochi sono liberi, sempre per il problema della cubatura convenzionata e della cubatura libera. “Trenta anni fa mio padre – dice Jan Marc Castlunger, partner di Castlunger Homes  – ha fondato lo studio di architettura Castlunger specializzato in hotel e chalet. Siamo dei pionieri nell’utilizzo del legno nella costruzione; un materiale che un tempo suscitava molte perplessità, ma che oggi viene molto apprezzato. Al giorno d’oggi la maggior parte delle costruzioni sono convenzionate. Gli stranieri riescono ad acquistare solo gli immobili del mercato libero, che sono pochissimi. Noi riusciamo a vendere circa quattro o cinque chalet l’anno”. Con quali valori? “Se guardiamo al mercato di Cortina d’Ampezzo – aggiunge –per gli chalet siamo su valori dai dieci milioni in su. Qui i valori sono più bassi: gli ultimi che abbiamo venduto erano sui cinque milioni di euro. I costi per la ristrutturazione di uno chalet si aggirano sui 2.800 euro al metro quadro. Tra i progetti più recenti che abbiamo realizzato – continua Jan Marc – ci sono il Centro Fondo, dove ci siamo occupati anche dell’interior design, l’Hotel Marmolada e l’Hotel La Perla a Corvara. A Colfosco stiamo progettando l’Hotel Recourd, che aprirà il prossimo Natale. Stiamo concludendo anche uno chalet esclusivo a San Cassiano”. Anche in Val Gardena non c’è molta offerta a causa delle normative della provincia che hanno bloccato le cubature sul nuovo. “Prima si poteva costruire – denuncia Oskar Insam, titolare insieme alla figlia Nicole dell’agenzia immobiliare Insam Oskar che ha uffici a Ortisei e Selva di Val Gardena – perché una parte era convenzionata e una libera; ma oggi il prezzo del libero è il doppio di quello convenzionato. Il settore immobiliare è bloccato, e molti operai sono andati altrove perché qui non c’è più lavoro. I valori di Ortisei e Selva sono simili e si aggirano tra gli 8 e i 15mila euro al metro quadro per gli immobili nuovi. A Santa Cristina sono di poco più bassi. Per un appartamento con tre camere bisogna mettere in conto una spesa di 1 milione e mezzo di euro. In questo momento ho in vendita una villa di 250 metri quadri a circa 3 milioni. Facciamo anche affitti stagionali e annuali; per la stagione invernale si spendono tra i 10 e i 18mila euro per un appartamento di due camere, valori che aumentano se siamo sulle piste da sci. Per l’affitto annuale, la richiesta è di 25mila euro, ma dipende dalla posizione delle case e dai servizi che offre”. Ci sono stati anche molti rinnovamenti di hotel e passaggi di proprietà. Lo storico hotel Rosa Alpina di San Cassiano, da tre generazioni di proprietà della Famiglia Pizzinini, a novembre del 2020 ha firmato un accordo con il gruppo Aman dell’imprenditore russo Vladislav Doronin, investitore immobiliare specializzato in resort di lusso. L’hotel è attualmente chiuso perché sottoposto a un'ampia ristrutturazione che inaugurerà una nuova era, riaprendo per la stagione invernale 2024/25 col nome Aman Rosa Alpina; e la famiglia Pizzinini continuerà ad avere la maggioranza societaria. “L’obiettivo della partnership con loro è di perfezionare il target di clientela – ci raccontano Hugo e Ursula Pizzinini, proprietari dell’hotel Rosa Alpina – enfatizzando ciò che abbiamo creato negli ultimi anni. Unire il nostro know-how con la filosofia di Aman, leader nel settore dell’ospitalità ultra lusso, che da sempre seleziona località uniche, riflette questa strategia”. Quale sarà il target dell’Hotel? “Ci auguriamo naturalmente di poter riaccogliere gli ospiti che ci hanno accompagnato negli ultimi decenni. Allo stesso modo, ovviamente, non vediamo l’ora di dare il benvenuto a quelli nuovi che ci scopriranno tramite il circuito Aman. La nostra clientela ama un lusso pacato, l’understatement, il cosiddetto ‘quiet luxury’ abbinato ad un’elevatissima qualità di servizi, dove i dettagli fanno la differenza”. Qualcuno dice che questa acquisizione abbia portato anche a degli incrementi di valore nella zona di San Cassiano perché la maggior parte della clientela del gruppo Aman è mediorientale e ciò porterà un livello ancora più alto nella valle. 

 

Articolo pubblicato su Ville&Casali febbraio 2024
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