Valle d’Itria è il boom di richieste
Statunitensi e inglesi in prima fila a caccia di dimore storiche, in particolare di trulli e masserie, da trasformare in attività ricettive. Ma l’offerta inizia a scarseggiare...
“Con la sua bellezza paesaggistica e culturale, laValle d’Itria è una zona molto apprezzata per le seconde case, soprattutto dopo l’annuncio che ospiterà il G7 nel 2024, spiega a Ville&Casali Marika Arborea, broker manager Coldwell Banker Gruppo Bodini dell’agenzia di Bari. L’evento ha sicuramente attirato ancor più l’attenzione sul territorio, incrementando l’interesse per la zona sia da parte di italiani, sia di stranieri provenienti da diverse parti dell’Europa e dell'America. Al momento, i trulli, le masserie e le lamie sono tra le tipologie più desiderate, grazie al loro fascino unico e alla loro storia”. I prezzi? “Variano a seconda della tipologia e dello stato dell’immobile”, risponde l’esperta. “Ad esempio, i trulli oscillano da circa 40 mila euro, da ristrutturare, fino a oltre 1 milione per quelli ristrutturati con terreno. Tra le aree più ricercate in Valle d’Itria ci sono Locorotondo, dove il mercato al momento è piuttosto saturo, e Martina Franca; seguite subito da Ostuni e Alberobello, che sono in Alto Salento”. Che i trulli siano la tipologia più gettonata, lo conferma anche un agente storico della Valle d’Itria: Pietro d’Amico, a capo del gruppo Investd’Amico. “Ma anche le masserie, che possono rivalutarsi fino al 10 per cento ogni anno”, dichiara.
Eppure il 2024 era ripartito lentamente, dopo un 2023 strepitoso. Diversi agenti interpellati da noi, si sono in effetti lamentati. “Ma da marzo sono tornati soprattutto gli acquirenti internazionali, da Nord Europa e Stati Uniti,” rivela Damiana Disanto di Puglia Charme. “Cercano trulli, casali o lamie già ristrutturati, ma anche ville di nuova costruzione, architetture antiche o in stile mediterraneo”. Sembra davvero questa una delle nuove tendenze dell’abitare a cavallo fra l’Alto Salento e la Valle d’Itria. “Nell’agro di Ostuni è oggi possibile acquistare un terreno edificabile – dettaglia l’agente – con progetto approvato (anche per la realizzazione della piscina e con oneri di urbanizzazione inclusi) per una villa di 95 metri quadri, con porticati, almeno 3 camere e 3 bagni. L’acquirente straniero può trasferire direttamente la residenza nell’immobile dopo la costruzione, oppure può utilizzarlo come seconda casa e metterlo a reddito. In alta stagione può ricavare anche 4-5 mila euro a settimana”.
MASSERIE E VILLE DA SOGNO IN AFFITTO
Ville, trulli e lamie da sogno che vengono affittati anche a 18 mila euro la settimana; o masserie vicine al mare, con 3 camere, piscina, maggiordomo 24 ore su 24, cuoco, baby sitter e altri servizi paragonabili a quelli di grandi strutture alberghiere, che possono arrivare anche a 30 mila euro la settimana. Con la differenza di poter assaporare qui il fascino della storia, lontano dalla folla. Se ne occupa in particolare, dall’anno scorso, Madia Roma, titolare di Puntocasa di Ostuni, che ha aperto di recente un’agenzia anche a Cisternino. “I miei clienti-investitori hanno acquistato in passato dimore diroccate, le hanno riqualificate e messe sul mercato, affidandomene poi la gestione. Sono strutture ricettive molto ambite da famiglie americane, inglesi, austriache in particolare”. L’offerta di immobili del genere inizia però a scarseggiare. “La richiesta di masserie sui 700-800 mq da dare poi in affitto si mantiene alta – spiega la professionista – ma i prezzi sono saliti e in tanti hanno già acquistato ruderi a poco prezzo per poi ristrutturarli. A Ostuni una proprietà del genere, con piscina e 2-3 ettari di vigneto, uliveto o mandorleto, può oscillare da 1,5 a 3 milioni di euro. A Cisternino, invece, i prezzi sono più contenuti anche del 30-40 per cento”. Una carenza che sta spingendo potenziali acquirenti a puntare più lontano dal mare, a centri più piccoli come Ceglie Messapica, o Villa Castelli (Br), ultima propaggine della Murgia meridionale, a cavallo fra Alto Salento e Valle d’Itria, con meno di 30 mila abitanti. In un paesino come San Michele Salentino (Br), ad esempio, “un trullo da ristrutturare di 80 metri quadri, con 4 coni, a 25 km da Martina Franca (in piena Valle d’Itria) costa anche il 30 per cento in meno”, rivela Francesca Urso di Salento Stone.
MARTINA FRANCA, ISOLA FELICE
La differenza fra Locorotondo e Cisternino è evidente, soprattutto dopo un giro in bassa stagione. Martina Franca è invece un centro pulsante, con tanti negozi, servizi, bar, un dinamismo più spiccato rispetto alle due ‘sorelle’ della Valle d’Itria. In effetti, parliamo di una cittadina di quasi 50 mila abitanti, aperta e viva tutto l’anno, con cinema, teatri e ospedale. “Dove si mangia bene, e non c’è criminalità” ci racconta Claudio Pastore di Sefim, consigliere provinciale Fiaip. “Stanno arrivando molti americani, inglesi, tedeschi, belgi, svizzeri e francesi – conclude – ma anche italiani, in particolare dalla Lombardia e dal Veneto. Il trullo è la tipologia più richiesta, da 80-90 metri, con 5 o 6 coni: meglio se ristrutturato. La disponibilità di spesa si aggira sui 250-350mila euro”. L’offerta non manca, soprattutto per immobili da ristrutturare. Parliamo difatti di un agro di 295 km quadrati di estensione, che arriva dietro ad Alberobello e che connota quest’area come la 39esima più estesa d’Italia. “Magari si acquistano con 100-120mila euro, ai quali bisogna aggiungerne altri 150mila per la ristrutturazione: piscina compresa”, precisa Pastore. Ma c’è un altro trend che sta prendendo piede: “La richiesta d’interi palazzi storici o di appartamenti in pieno centro da trasformare in b&b, oppure già adibiti a strutture ricettive. Come i due palazzi del 1600 e del 1800, che ho in vendita rispettivamente a 420mila e 600mila euro”. Non meno gettonati sono gli immobili sui 40 metri, sempre in centro storico, “A prezzi intorno ai 70-80mila euro, se in buono stato. Anche perché, a Martina, possono essere dati in affitto tutto l’anno, visto che sono attivi servizi come scuole e ospedali, e poi c’è il Festival della Valle d’Itria. A Locorotondo e Cisternino la stagionalità è invece più ridotta”.
Articolo pubblicato su Ville&Casali giugno 2024
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