Corsa all’acquisto di vigneti e uliveti
Pandemia e guerra hanno dato fiato al mercato dei terreni e delle aste. Raddoppiati gli annunci tra il 2019 e il 2022 sul più importante sito di informazione commerciale
“Un po' per effetto della pandemia, un po' per la guerra”, racconta a Ville&Casali Claudio Santi, l’amministratore della Tuder immobiliare con sede a Todi, “è ripartita la ricerca di terreni. Per esempio, c’è attualmente una richiesta da parte di numerosi investitori scandinavi. I prezzi in Umbria sono lievitati di almeno il 15 per cento negli ultimi due anni. E i proprietari che non hanno fretta di vendere preferiscono aspettare quotazioni più alte”. “Un ettaro di vigneto nel Chianti oggi costa 250 mila euro, va da 750 mila euro a 1 milione di euro a Bolgheri e oscilla tra 900 mila e 1 milione di euro per il Brunello di Montalcino, a seconda della posizione”, dichiara a Ville&Casali Matteo Cichero, chief operating officer di Carratelli holding, che tramite la Carratelli Wine fornisce consulenze sia per l'acquisto, ristrutturazione ma anche gestione, sviluppo di un proprio brand vitivinicolo e commercializzazione del vino. Anche i prezzi degli uliveti sono in ascesa. Per esempio, afferma Madia Roma, responsabile dell’agenzia Puntocasa di Ostuni, in val d’Itria, il valore di un uliveto caratterizzato da importanti piate millenarie si aggira attorno ai 40.000/45.000 euro per ettaro. Il maggiore interesse per le tenute agricole è stato favorito anche dai bonus fiscali per l’edilizia che permettono di recuperare con pochi soldi casali abbandonati o da ristrutturare. La crescita del mercato è confermata da uno studio esclusivo per Ville&Casali, eseguito da Immobiliare.it Insights, la business unit di Immobiliare.it specializzata in analisi di mercato: negli ultimi tre anni il numero di annunci di vendita di tenute agricole in Italia è più che raddoppiato. Malgrado rappresentino solo l’1,1 per cento delle inserzioni pubblicitarie del più importante portale immobiliare italiano. Circa la metà degli annunci riguarda la Toscana, seguita da Umbria, Emilia Romagna. Piemonte e Lombardia. L’attenzione degli investitori è cresciuta anche sul mercato delle aste, ma i terreni in vendita ammontano, secondo lo scenario aste immobiliari della società Reviva di Milano, a poco più di 1 miliardo di euro e rappresentano solo il 10 per cento delle aste immobiliari in Italia. Un investitore che se ne è recentemente avvantaggiato è Donato Jacovone, presidente di We Build, la più grande società di costruzione italiana, che ha acquistato all’asta un casale di circa 400 mq con una tenuta di terreno incolto di 40 ettari ad Amelia per destinarlo alla coltivazione dell’ulivo investendo circa 750 mila euro. Ha ristrutturato il casale e piantato migliaia di piante spendendo probabilmente altrettanto. Un investimento complessivo non dissimile da quanto chiede nel vicino comune di Giove il commercialista romano Sergio Rosati, produttore di un ottimo olio, che ha messo in vendita 23 ettari di terreno con 2000 ulivi
e due casali, rispettivamente di
500 e 400 mq ristrutturati, con
piscina, per 1,5 milioni di euro.