Mercato immobiliare

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Ad Assisi è di moda il casale con ulivi

L’offerta scarseggia soprattutto per la mancanza di terreni sufficientemente ampi per produrre uno degli oli più buoni al mondo

    Campagna

"L’olio e il vino sono elementi di grande appeal per il mercato immobiliare turistico – spiega a Ville&Casali Luca Giovannelli, titolare di Casaitalia –; sempre più numerosi sono difatti i potenziali acquirenti di un casale con un po’ di uliveto per produrre l’olio da regalare anche agli amici. Chi compra, in prevalenza gli stranieri, vogliono stare a contatto con gli italiani, in un centro dove integrarsi con la comunità. In particolare a Spoleto, Trevi, Spello”. Il mercato della seconda casa nella fascia olivata da Spoleto ad Assisi, è dunque dominato da acquirenti stranieri, nord europei, in particolare, ma anche statunitensi. “In genere utilizzano il bene un paio di mesi l’anno e lo danno poi in gestione a noi per il resto del tempo. Il problema è che iniziano a scarseggiare gli immobili di qualità, in posizione collinare, con vista spettacolare sulla campagna, in un contesto intatto (senza pali della luce, fabbricati industriali, etc), a 15-20 minuti al massimo da un centro storico e dai servizi, e un’ora e trenta dall’aeroporto". Siamo dunque in una tra le più belle zone dell’Umbria, in posizione baricentrica da Spoleto, Assisi, Spello, Montefalco, Perugia, ben collegata con la superstrada E45, a un’ora e trenta da Roma in auto. Qui, Casaitalia ha venduto a 450 mila euro un casale con piscina tra Spoleto e Trevi, ristrutturato, di 250 metri, con 5 mila metri di giardino, 5 camere e altrettanti bagni, che genera anche una rendita interessante grazie alla locazione. Se “l’oggetto dei desideri è il casale di 200-300 metri in pietra del 1200-1300, con piscina panoramica, su due livelli, spazi esterni, porzione di terreno o giardino, i nostri connazionali – precisa Carolina Russo di Servizi immobiliari di Spoleto – chiedono in prevalenza una villa nuova o un appartamento con giardino, e hanno un budget di circa 300-400 mila euro”.

IL FASCINO DI SAN FRANCESCO. La più richiesta in assoluto è proprio la cittadella religiosa di San Francesco, sia per motivi mistici spirituali sia turistici. Anche in questo caso la stragrande maggioranza degli acquirenti sono stranieri, al 70-80 per cento, come dichiara Marco Serena, titolare di Coldwell Banker di Assisi. “Mi chiedono – aggiunge – in prevalenza le campagne nelle frazioni di Porziano, San Presto, Santa Maria di Lignano, Costa di Trex: casali tipici dei contadini in pietra arenaria, con la scala esterna e la classica loggia. Sotto c’erano un tempo le stalle, sopra l’abitazione, che veniva riscaldata dal calore degli animali”. La richiesta è in aumento anche perché la vicina Toscana è satura e ha prezzi più alti, anche del doppio. Si trovano comunque dimore anche da rimodernare, con 4-5 ettari di terreno (fino ai 20) seminativi, uliveti, sorgente o piscina. “Fra l’altro – aggiunge l’esperto – la Regione Umbria elargisce anche dei contributi per fare delle tartufaie –. I prezzi medi vanno dai 350 ai 700 mila euro per immobili di 350-450 metri, comprensivi di annessi. “Non mancano gli italiani (20 per cento) provenienti dalla Lombardia, Piemonte, Veneto, che scelgono questa zona straordinaria come buen retiro”. 

 


 
 

Emerge anche una nuova tendenza dell’abitare. “Da almeno tre anni a questa parte – raccontano Marco Barbanera, License Partner di Engel & Völkers di Assisi e Matteo Bugiantella, responsabile dell’area Assisi-Perugia, soprattutto i clienti stranieri di Paesi Bassi e Germania, puntano su un arredo molto moderno, di design, con materiali chiari e grande attenzione alla luminosità degli ambienti. Il problema è che questi immobili rurali sono stati concepiti in origine con finestre piccole, dunque è difficile ricavarne grandi vetrate. Fra l’altro – concludono – la fascia olivata è una delle più vincolate dal punto di vista paesaggistico di tutta l’Umbria”

L’ALTERNATIVA. Se Assisi catalizza la maggioranza delle richieste, “il problema è che da Perugia a Spello non ci sono più poderi da 40-50 ettari e scarseggiano anche quelli da 15-20 – chiarisce Francesco Paparelli di Urbis, affiliato Fiaip -; magari ci sono terreni boschivi, ma mancano quelli con una porzione interessante di seminativo e oliveto. L’agente esperto ha però in vendita una “chicca” di 300 metri, vero e proprio rudere con una posizione unica, sulla collina di fronte alla Basilica di San Francesco, da cui si gode una vista strepitosa, e con uliveto già specializzato di 10 ettari. La richiesta del venditore parte da 800 mila euro, cui aggiungerne almeno 500 mila euro per la ricostruzione. “Interessante investire, a questo punto, nell’area a ridosso della fascia olivata – conclude Paparelli – come Bevagna e Montefalco, che hanno estensioni di terreno maggiori e prezzi più bassi, anche della metà”.

Articolo pubblicato su Ville&Casali Ottobre 2023
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