Mercato immobiliare

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Comprare una cascina in Monferrato o nelle Langhe?

Chi cerca rifugio tra le colline panoramiche e le prestigiose vigne ha tre richieste: vista, piscina e privacy

    Campagna

Un tempo era la terra povera, della Malora. Oggi tutti la vogliono perché piace per il modo di vivere slow, le Alpi sullo sfondo, i bei borghi, e il buon cibo. Un traino per il mercato immobiliare, che è in forte ascesa nei territori di Langhe, Monferrato e Roero soprattutto per gli acquirenti stranieri che hanno il passaporto di varie nazioni europee. Grazie al successo dell’offerta enogastronomica consolidata da tempo, negli ultimi anni è stata affiancata un’offerta turistica diversificata che propone l’arte, la cultura, le attività outdoor e l’offerta cicloturistica. Ciò ha incentivato l’interesse per gli acquirenti provenienti dal turismo internazionale: Scandinavia, Francia, Benelux, Germania. È in aumento anche la richiesta da parte degli americani, che sono stati presi per la gola e hanno scoperto il territorio grazie al Barolo e al tartufo e ora vogliono vivere la tradizione dei nostri territori acquistando seconde case o attività per stabilirsi in Italia. Ne aveva parlato persino J.S. Marcus sul Wall Street Journal un anno fa raccontando come gli acquirenti americani di seconde case si stiano riversando in questa regione, attirando chi cerca proprietà vinicole. “Da sempre arrivano in questo territorio i milanesi che lo raggiungono in un’ora di auto per trovare un ritmo di vita più slow. Abbiamo, poi, clienti dal Nord Europa che amano queste colline e negli ultimi anni anche gli americani che stanno scoprendo e apprezzando il Piemonte – spiega a Ville&Casali Rosalba Borello Vallarino Gancia di Internau Monferrato –. Non vengono qui perché il territorio è un “brand”, ma per il nostro modo di vivere. Vengono in vacanza varie volte e poi scelgono di acquistare la prima casa, che con il tempo diventa anche un luogo di ospitalità”. L’esperta racconta anche di avere in vendita quello che lei considera “il sogno di molti”: un castello. “L’anno scorso – precisa – ne ho venduti due e ora ho in vendita il Castello di Montiglio e il Castello di Roatto che veglia sul paese che sembra un presepe, con una vista spettacolare sulle montagne e la campagna e che io considero adatto per uso familiare”. La tipologia di immobile più ricercata, dicono gli agenti intervistati, è la cascina, indipendente e in zona tranquilla, ma vanno bene anche i palazzi antichi. Ciò che conta è il panorama, oltre alla possibilità di dimenticare l’uso della macchina, nonché la possibilità di immergersi nella vita di un borgo. Nel Monferrato, per esempio, si cercano immobili che siano vicini a Montemagno, Vignale, Cocconato, Castell’Alfero. “Non si registrano grossi incrementi di valore degli immobili, ma l’interesse per i casali tipici piemontesi, che siano grandi o piccoli, è in aumento”, spiega a Ville&Casali Marco Pusceddu, presidente di Fiaip Piemonte, aggiungendo come il mercato nelle Langhe sia stabile perché la disponibilità di immobili è ormai limitata. Mentre nel basso Monferrato e nel Roero, il trend è in forte aumento, soprattutto per l’attenzione che arriva dall’estero. Negli ultimi quindici anni le richieste si sono spostate nel Monferrato perché i prezzi sono più contenuti e il vitigno del Barbera, trent’anni fa considerato povero, oggi è valutato bene”. Emanuele Mondo, titolare di Emmeffe Studio Immobiliare aggiunge: “Abbiamo tre aziende vitivinicole per le quali la richiesta è tra i 700 mila euro e 1 milione. Ne abbiamo una in vendita a Canelli con oltre tre ettari di vigneti iscritti a Nizza Docg, la cui richiesta è di 1 milione e 400mila euro”. Mondo ci tiene a sottolineare che gli acquirenti, perlopiù stranieri, sono bravi a fare delle ristrutturazioni conservative e in questa zona una cascina da ristrutturare si compra a 250 euro al metro quadro mentre già ristrutturata può arrivare a un massimo di 2mila euro. Il nord europeo guarda molto al rapporto qualità prezzo e ai collegamenti con i borghi. 

Per la nostra esperienza, l’area del Monferrato con le quotazioni più alte è la zona collinare tra Asti e Casale Monferrato”, dice Stefano Oberti di Piedmont Houses aggiungendo che il collegamento con i centri abitati è considerato un plus dagli acquirenti stranieri. “Qui la mobilità stradale è fluida e ciò costituisce un vantaggio anche per chi cerca la proprietà isolata. Bisogna però tenere presente che i clienti provenienti dal nord Europa sono abituati a muoversi tramite trasporto pubblico, soprattutto ferroviario. Quindi, una rete pubblica efficiente tra i vari centri abitati, qualora presente, tendiamo a metterla in risalto”. Conferma questo trend anche Maria Cristina Oggero, titolare di Verde Abitare, secondo la quale la zona del Monferrato è molto gettonata negli ultimi due anni perché, nonostante sia paesaggisticamente simile alle Langhe, è più accessibile economicamente e nei mesi invernali vanta più servizi. “Per una casa indipendente semiristrutturata, con terreno e vicino ai paesi, si parte dai 250mila euro; se passiamo al lusso e alla cascina ristrutturata di design i valori partono dai 500mila euro”. “Nelle Langhe invece – spiega Roberto Coppola, presidente di Fiaip Asti e Cuneo – i prezzi restano alti, spinti soprattutto dal turismo e dalla domanda straniera. Nell’ultimo anno si è registrato un lieve calo di compravendite estere, ma la quota italiana è leggermente aumentata. Le Langhe sono territori di prestigio, molto ambiti, specialmente le località come La Morra, Monforte, Diano e Grinzane”. I maggiori acquirenti sono soprattutto tedeschi e scandinavi. Sono professionisti tra i 40 e 50 anni che vogliono acquistare in questo territorio per trascorrere le vacanze con la famiglia e con la prospettiva del buen retiro. “Lo straniero ha le idee chiare su cosa desidera: villa con piscina, panoramica e con privacy. C’è chi vuole anche il vigneto. Il problema per noi è l’acquisizione, perché abbiamo tanti clienti selezionati pronti all’acquisto”, dicono Alessandro Matarozzo e Stefania Emanuel Licence Partners di Engel & Völkers dell'area Langhe, Monferrato e Roero che aggiungono: “Con queste caratteristiche nel Monferrato si può spendere tra i 300 e i 500mila, che rappresenta la fascia di prezzo più ambita e meno pubblicizzata, perché vendiamo anche in 24 ore. Nelle Langhe i valori aumentano di circa il 50%. Se poi parliamo del mercato della prima casa il centro della città di Asti è di 2.500 a metro quadro, mentre quello di Alba arriva a 5mila, perché è una città mediamente più ricca e con meno offerta”. C’è, poi, il mercato degli investitori agricoli, che cercano l’occasione giusta per diventare proprietari di aziende vinicole, soprattutto nella zona del Barolo e del Barbaresco. Quelle più prestigiose sono quelle dei barolisti, dei grandi produttori di Barolo, che hanno fatto conoscere questo vino anche agli americani e hanno iniziato a investire nel territorio tra Nizza e Costiglione d’Asti, prendendo esempio dalle Langhe. Oggi un ettaro di questo vigneto può valere tra i 2 e i 3 milioni di euro. “Le cantine di Barolo hanno vaori molto alti, tra i 5 e i 20 milioni, ma alcune hanno valori inestimabili. Quanto può valere una cantina come Ceretto?”, concludono Matarozzo e Emanuel. La Langa negli ultimi anni ha registrato importanti investimenti vitivinicoli come quello di Kyle Krause, imprenditore americano proprietario della catena di supermercati Kum&GO e del Parma Calcio, che ha acquistato dal Gruppo Campari le aziende di vino, tra le quali la Enrico Serafino. Poco dopo ha acquisito la storica cantina Vietti a una cifra che si aggira intorno ai 60 milioni di euro. Anche il “re del gelato” Guido Martinetti, fondatore dei gelati Grom, ha acquistato vigneti nel Barolo e nel Barbaresco. “I vigneti di Nebbiolo o i terreni per nuovi impianti – spiega Marco Pusceddu – sono ricercati da investitori sia italiani sia stranieri, che cercano di acquistare anche cantine. Il mercato è spinto dalla globalizzazione e i prezzi sono molto alti". Roberto Coppola precisa: "Ultimamente si è intensificata la ricerca nelle zone dell’Alta Langa per terreni situati tra i 500 e i 600 metri di altitudine per impiantare vigneti di prosecco, e ciò potrebbe portare a un aumento dei valori dei terreni”.

 

 

Articolo pubblicato su Ville&Casali novembre 2023
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