Prezzi più contenuti del 15-20 per cento rispetto alla vicina Toscana, un “mare” di verde, ottima cucina, un ambiente sempre più internazionale. L’Alta Umbria, in provincia di Perugia, è tutta da scoprire, con un potenziale di valorizzazione immobiliare prevista al massimo entro i prossimi 5-10 anni. “Nei primi sei mesi del 2022 c’è stata una piccola contrazione della domanda, dovuta all’incertezza creata dall’invasione russa – confessa Marcello Bambagioni, presidente Fiaip Umbria – ma i prezzi sono rimasti stabili e da parte dei venditori abbiamo notato una maggiore disponibilità a concedere un leggero sconto. Fra le mete più richieste Gubbio e le sue colline”. E così Ville&Casali è andata a interpellare gli esperti del territorio nell’alta Umbria fra Gubbio, Città di Castello, Umbertide, quest’ultimo centro amministrativo della Valle del Niccone, sempre più gettonata dalle stelle di Hollywood, soprattutto dopo la trasformazione del castello di Reschio, a Lisciano Niccone, in un albergo e 50 casali, in gran parte venduti.
GUBBIO E DINTORNI La casa dei sogni? “Il tipico casale umbro con travi e pianelle a vista, pavimento in cotto, posizione panoramica, piscina, lontano dai tralicci della luce, abbastanza isolato - risponde Michele Spaziani, broker titolare della Coldwell Banker di Perugia. “La misura ideale è di 300- 400 mq su due livelli, con un minimo di 5 mila metri di giardino. Le località più richieste sono San Martino in Colle e Monteluiano, frazioni eugubine a un quarto d’ora dal centro storico della città, in mezzo al verde. Il prezzo oscilla dai 600 mila euro a 1 milione, ma ad acquistare sono soprattutto stranieri: inglesi, americani, canadesi, lussemburghesi. Gli italiani, con budget dai 300 ai 400 mila euro, cercano tagli più piccoli, sui 200-300 metri, restaurati, con arredo moderno, non necessariamente dotati di piscina”. C’è anche una differenza di prezzo non indifferente nell’acquistare un casale qui rispetto al Lago Trasimeno, ad esempio. Spaziani aggiunge: “Le nostre colline sono più selvagge, meno antropizzate e i valori inferiori anche del 30 per cento; siamo vicini alla Marche, e all’entroterra del Montefeltro. Non è un caso, dunque, che potenziali acquirenti trentini stiano trattando addirittura un intero borgo a San Martino in Colle, malgrado vengano da un’isola felice come il Trentino: qui la qualità della vita è alta e il costo inferiore”. Per chi vuole vivere invece il fascino mistico della città di pietra, “è possibile acquistare un appartamento in pieno centro storico o nella prima periferia – spiega Alessio Nardelli di Tecnocasa: si tratta di una tipologia abitabile (da rimodernare), spesso presente ai piani bassi o ricavata dalla conversione di negozi in residenze”. Un immobile storico del genere, di 45 metri, può costare dai 55.000 ai 90.000 euro se ristrutturato, con gli impianti e i rivestimenti rifatti.
BURRI MUOVE LE SECONDE CASE “Dal Giappone agli Stati Uniti, persino dall’Australia oltre che dal Nord Europa arrivano a Città di Castello attratti sempre più dal polo museale dedicato ad Alberto Burri per acquistare un casale, anche da ristrutturare” racconta Linda Cesari, consulente immobiliare titolare di Welchome, specializzata in proprietà esclusive. La richiesta tipo è 300- 450 metri, con 3 camere, giardino, piscina e vista sulla media alta collina, magari con una piccola produzione di olio da vendere all’estero. “Le località più richieste - aggiunge Cesari - sono i Comuni di Pietralunga (566 mt di altitudine) e Monte Santa Maria Tiberina (688 mt), nell’Alta Valtiberina, una terra ancora tutta da scoprire (“alla quale manca un po’ di marketing territoriale che è invece stato ben studiato su Assisi”) che ha dimore storiche meno care del 10-15 per cento rispetto alla Toscana e una capacità di ‘rigenerazione’ enorme. Siamo vicini ai servizi (i principali aeroporti distano massino un’ora e mezza o due di auto, come Roma, Ancona, Bologna) ma non manca la possibilità di isolarsi”.